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I.I.S.P.T.C. "A.CASAGRANDE"-"F.CESI" –
Terni
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Analisi
del contesto
territoriale
113.000 abitanti, con una
percentuale di “over 65” del 25%, Terni deve agli
stranieri (8% di presenze concentrate principalmente nella fascia di età
25-45) il contenimento di tale percentuale, che sarebbe altrimenti ancora
maggiore. La struttura della famiglia media ternana si è fortemente modificata:
un tempo istituzione stabile, oggi molto più dinamica (famiglie che nascono, si
scindono o finiscono), è sempre più caratterizzata da persone sole, non solo
vedove e anziane come alla fine degli anni ‘90, ma anche giovani e single, da
nuclei monogenitoriali o formate da conviventi non legati da particolari legami
affettivi o parentali.
Il Comune di Terni vanta la presenza di
una vasta rete di associazionismo (Associazioni
giovanili Terni) e volontariato (Associazioni
di volontariato) (17esima in Italia), ma risulta al 57° posto a livello
nazionale per delinquenza minorile, problematica, unita a quella del bullismo,
che ha suscitato l’attenzione delle forze di polizia locali.
Relativamente all’ambiente,
(dati Osservatorio Provinciale Permanente sui problemi
dell’ambiente e della salute-Università
degli Studi di Perugia-Dipartimento di specialità medico-chirurgiche e sanità
pubblica-Cattedra di Igiene-Terni) il territorio si caratterizza
per un inquinamento ambientale in cui una parte consistente di responsabilità
è a carico della cittadinanza: Terni è fra le prime città d’Italia per
traffico veicolare (66 auto x 100 abitanti). Il 75% delle
malattie è colpa dello smog e di stili di vita sbagliati, come
-il fumo di sigaretta, cui va senza
dubbio il primato nel determinismo del cancro del
polmone
-le abitudini alimentari, in rapporto
sia alla qualità dei cibi (alimentazione ricca di grassi animali,
prevalentemente carnea, povera di fibre) che alle modalità di cottura (carni
arrostite eccessivamente, forte consumo di prodotti affumicati).
-usi e consumi domestici, come i
riscaldamenti monocaldaia a gasolio-cherosene anziché metano, la combustione di
materie plastiche in ambiente non protetto, l’uso spropositato del mezzo
privato, il consumo di bevande in bottiglie a perdere con conseguente
aumento della quantità di rifiuti, la scarsa tendenza alla raccolta
differenziata.
La situazione più preoccupante –comune a
molte realtà urbane italiane - rimane però quella relativa alle polveri sottili.
A Terni-Le Grazie (dove è ubicata la sede centrale della scuola) c’è la
situazione più costantemente fuori controllo, con valori sempre sopra i 90
μg/mc, quando il valore limite per la protezione della salute umana (DM 60/02) è
di una media giornaliera di 50 μg/mc. Il PM10 nella Conca Ternana si origina
soprattutto dal traffico (53% circa) e dalle industrie (42%), mentre il
contributo degli impianti termici di riscaldamento e del polo di incenerimento
danno, per questo inquinante, un contributo marginale (4% e 1% circa).
Relativamente alle aree
pedonali Terni offre 153 metri
quadrati di superficie stradale pedonalizzata per 100
abitanti, contro i 33 mq/100 ab medi nazionali dei capoluoghi di provincia. Il
verde urbano fruibile pro-capite è di 11 laddove 5 è
il valore come mq/abitante di verde fruibile minimo previsto; ottimi dati,
vanificati dall’inquinamento determinato dai
veicoli.
27esima nella classifica di Ecosistema
urbano 2010 per le politiche energetiche, per l'introduzione di incentivi economici e
disposizioni per il risparmio energetico e al nono per i ridotti consumi pro
capite di energia elettrica con 987 Kwh/ab rispetto alla media nazionale di 1200
KWh/ab, ha una percentuale ancora
insufficiente di raccolta differenziata
(intorno al 31%) e una quantità eccessiva di
rifiuti solidi urbani (580 kg/ab/anno). Il nuovo progetto di raccolta
differenziata del comune di Terni e dell’Asm ha l’obiettivo di raggiungere
il 45% della raccolta
differenziata entro l’anno, per poi tagliare il traguardo del 65%
nel 2012. Altre iniziative inerenti
la tutela dell’ecosistema urbano sono state: l'inaugurazione recente della
fontana pubblica dell'acqua minerale al parco delle Grazie, che contribuirà a
ridurre l'inquinamento da plastica e, da una collaborazione tra Provincia di
Terni, Confesercenti, Confcommercio, Novamont e Ceplast il “Progetto
eco-shopping” per la diffusione dei bio-shopper a basso impatto ambientale.
Partito da un’idea di una studentessa del “F.Cesi”, concertato con l’ASM, il
Comune e l’USP di Terni, nelle scuole è attivo dal 2009 il progetto Eco
schools' net, che ha finora permesso la raccolta di
20.471 Kg. di carta, 2.701 Kg. di plastica e
1.909
Kg. di vetro ed alluminio, per un totale di RD di
25.081
Kg.
Molto di quanto si può fare nel
miglioramento dell’ecosistema è a carico del cittadino, che deve fare
della salute una risorsa e non una diseconomia, assumere precise
responsabilità nel controllo dell’operato degli Enti istituzionali ma anche
mettendo in atto scelte e comportamenti pretesi dagli altri. Le imprese, dalla
grande industria al piccolo opificio artigiano, dal supermercato al piccolo
negozio di frutta e verdura, dovrebbero assumere responsabilità molto grandi,
avendo la possibilità di realizzare cambiamenti considerevoli in rapporto sia
alla produzione di inquinanti che di rifiuti, al risparmio energetico, al
recupero di materiali, ai trasporti e altro ancora. Come si vede si tratta di
intraprendere un grosso sforzo che si muove in due direzioni, una culturale che
sviluppi conoscenza e responsabilità ed una politica, che realizzi il concerto
di tutti i soggetti operanti a diverso titolo in un determinato territorio e
realizzi un proposito virtuoso di tutti. La scuola, come
illustreremo, è fortemente chiamata in causa, in quanto co-formatrice, con la
famiglia, dei futuri attori del miglioramento dell’ecosistema.
Quanto
scaturito dall’analisi del contesto territoriale porta alla necessità di
impattare fortemente sulle nuove generazioni per lo sviluppo di un senso di
rispetto del sé e dell’ambiente che risulta fortemente carente. Dai dati
emerge che, se è vero che parte delle responsabilità sono da attribuirsi alle
amministrazioni, è ancor più vero che queste sono comunque espressione di una
popolazione con questo tipo di mentalità. Purtroppo, i dati sull’aumento della
delinquenza minorile, delle manifestazioni di vandalismo e
bullismo non sono incoraggianti.
La fotografia del fabbisogno
professionale del territorio e delle prospettive
occupazionali nell’immediato futuro ci viene fornita dal Sistema
informativo Excelsior (Unioncamere/ Ministero del Lavoro/ Fse/ Camera di
Commercio di Terni Sistema
Excelsior ), che rileva un trend, già evidenziato negli anni passati, ma ora
più marcato, di crescita del settore servizi, inclusi commercio e ristorazione,
che dà lavoro a quasi il 65% degli occupati (la crescita occupazionale nel 2011
interessa peraltro solo il comparto servizi avanzati e di informazione alle
imprese e le public utilities), a scapito dell’industria, che mantiene a fatica
il 35% del mercato del lavoro, sostenuta l’anno scorso dal comparto costruzioni,
attualmente in forte crisi; i comparti chiave dell’economia ternana:
costruzioni, commercio, industria (soprattutto le piccole realtà con 1-9
dipendenti, che non hanno beneficiato degli ammortizzatori sociali) mostrano
segni di forte sofferenza da due anni. La flessione nel comparto commercio
segnala la perdita del potere d’acquisto della popolazione e la crisi in cui
attualmente versa il territorio, locale come nazionale. L’andamento dei depositi
e impieghi bancari rimarca una forte contrazione dei primi
rispetto ai secondi nell’ultimo decennio, che segnala una situazione di
preoccupante ricorso al credito (fonte: Banca d’Italia).
Per quanto concerne le figure
professionali richieste, il territorio segnala una bassa richiesta di laureati
(che è peraltro cresciuta, passando dal 3-4% degli anni scorsi al 6-7% attuale)
e un forte incremento nella richiesta di diplomati (dal 42% nel 2009 al 51% del
2010).
I titoli
di studio più richiesti sono il diploma nel settore
Amministrativo-commerciale (26%), turistico-alberghiero (13%) e meccanico. Da
segnalare l’emergenza dell’indirizzo socio-sanitario (4%) per l’istruzione
professionale.
Quanto all’università, nelle varie facoltà
del Polo universitario di Terni si sono immatricolati nell’ a.a. 2009-10 poco
meno di 1.000 studenti, in forte crescita rispetto a dieci anni fa, quando è
nato il Polo Universitario ternano, che attraversa attualmente una fase di crisi
e riorganizzazione. Le lauree più richieste sono: Economia (60) e Ingegneria
(30).
Un dato fortemente significativo è costituito dalle
competenze
che le imprese giudicano fondamentali per l’attività lavorativa. Come
si può vedere, le competenze trasversali -indicate a livello nazionale- contano
quasi più di quelle tecniche. I dati relativi a Terni segnalano,
come competenza prima per le professioni tecniche la capacità di
lavorare autonomamente (78.8%), poi quella di risolvere problemi (63.1%), di
lavorare in gruppo(58.4%), di gestire i rapporti con i clienti (46.3%), capacita
comunicativa (41.6%), di coordinamento (32.2) e, nell’ordine competenze
amministrative (30.2%), manuali (25.1%), informatiche (23.1% -questo dato,
fortemente inferiore a quello nazionale, si giustifica con la carente
modernizzazione dei servizi alle imprese nel territorio ternano), abilità
creative (14.1%). Relativamente alle professioni qualificate nelle attività
commerciali e nei servizi ciò che conta maggiormente è la capacità di
gestire i rapporti con i clienti (73.9%), di lavorare in
gruppo(63.9%), autonomamente (34%) e la capacita comunicativa (30.7%), oltre,
naturalmente, la manualità (42.2%) (Tavola 13.1
Excelsior 2010 Terni
pag36)
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