ott 26 2011

Amato-Paglia “Futuro con la cultura”

Il Messaggero 23 ottobre 2011

Si rivolge ai nostri studenti., l’ex presidente del Consiglio, oggi presidente del comitato dei garanti per le celebrazioni dei 150 anni, Giuliano Amato, con  un messaggio pieno di fiducia e di speranza: “voi avete davanti un futuro migliore di quello che i giovani di altri paesi hanno a disposizione, ma il futuro va costruito insieme, un futuro fatto di noi” proprio come hanno fatto i giovani  negli anni del Risorgimento. Il nostro paese può farcela, ha un grande patrimonio culturale, ma è necessaria una risposta “civile e morale” che coinvolga tutti, in particolare, i nostri giovani. Mons. Vincenzo Paglia, sostiene che ” il paese ha le risorse per emergere, ma non c’è più tempo da perdere: il futuro dell’Italia nel mondo c’è. Ma occorre maggiore consapevolezza, maggiore audacia, è la soldarietà che deve far scattare quel NOI.” Il nostro nemico è la disuguaglianza, occorre lottare contro chi offende la dignità umana.

 


ott 26 2011

Quale futuro per l’Italia?

 

La Nazione  21 ottobre 2011

Il 22 Ottobre ha avuto luogo l’incontro dibattito sul tema: Dopo 150 anni c’è ancora un futuro per l’Italia nel mondo? Il contributo ed il ruolo del nostro paese nello scenario internazionale. Sono intervenuti Il prof. G. Amato ed il Vescovo di Terni V. Paglia.Ha partecipato all’incontro il Dott.Peruzzo, in rappresentanza del Direttore generale USR Dott.ssa Melina.

Torna al “Federico Cesi” dopo più di dieci anni, l’On Giuliano Amato. Nel maggio del ‘98, infatti, nell’ambito delle iniziative di “Educazione alla Legalità” promosse dalla Scuola, intervenne sul tema del breve ma intenso periodo che ha delineato l’iter percorso dall’Italia dalla scelta della forma repubblicana nel ‘46 alla compiuta stesura del documento costituzionale, adottato nel’48.

Sono trascorsi dieci anni, ma la distanza che separa i due eventi sembra infinita: “Dopo 150 anni c’è ancora un futuro per l’Italia nel mondo? Il contributo ed il ruolo del nostro paese nello scenario internazionale” è l’inquietante titolo del dibattito, inserito nell’ambito dei festeggiamenti del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, che si svilupperà tra il Professor Amato e il Vescovo di Terni, Monsignor Vincenzo Paglia, il 22 ottobre nell’Auditorium del “Casagrande Cesi” alle ore 11. A fare gli “onori di casa” il Direttore Generale dell’Ufficio Scolastico per la Regione Umbria, Dott.ssa Melina, il Dirigente Scolastico del “Casagrande Cesi” Prof.Metastasio e la Prof.Bambini, docente di Diritto presso la stessa Scuola.

Il titolo scelto per il dibattito riassume il grande senso di incertezza che l’Italia sta vivendo nel contesto europeo e internazionale, agitato da divisioni e guerre e sotto lo spettro di una delle più gravi crisi economiche che il mondo si trovi a vivere dal dopoguerra. L’incontro costituirà quindi l’occasione per una riflessione sulla dimensione europea ed internazionale delle problematiche relative al futuro dell’Italia, anche e soprattutto in considerazione dell’attuale delicato momento storico, nel quale i processi di migrazione, la centralità delle dinamiche demografiche e giovanili riscuotono interesse e attenzione per gli impatti sul sistema di welfare.

Pochi meglio del “Dottor Sottile” (come lo soprannominò Eugenio Scalfari negli anni ‘80), politico e giurista “sottile”, due volte Presidente del Consiglio dei Ministri, quattro Ministro del Tesoro, una Ministro dell’Interno e per le Riforme Istituzionali e una infinita serie di incarichi che ne testimoniano il peso nella tormentata storia del nostro paese, possono dare voce a questo senso di smarrimento e parlarne con un interlocutore discusso e presente nella vita cittadina come Monsignor Paglia. Il presule di Terni è infatti più volte intervenuto nel dibattito politico ed economico locale e nazionale con insistenti richiami alla non-rassegnazione ad una situazione che mette in serio pericolo l’economia locale, al pari di quella nazionale. “Non abbiamo più uno Stato che crea sviluppo e posti di lavoro. Non abbiamo più uno Stato che ci assicura contro la povertà. E non possiamo neppure sostituire la Regione allo Stato: non è questo il federalismo che può far crescere l’autonomia e la responsabilità delle nos
tre città. In altre parole, non abbiamo più alibi”. “Impegno per la crescita, liberazione di talenti, ricerca di una responsabile autonomia: “sono questi i pilastri di una visione per il futuro sui quali possiamo edificare una nuova fase della vita della città…”

(Sett 2011 http://www.gazzettadifoligno.it/wordpress/?p=2813)

Occorre recuperare fiducia e coraggio per colmare lo scollamento tra èlite e popolazione, perseguire il bene comune e riflettere sulle dimensioni etiche dell’agire della classe dirigente, cercando di educare i nostri giovani alla positività, avendo cura di far emergere il ruolo di ciascuno nel promuovere il recupero e la crescita del Paese.